Un Medico in Cina

Vorrei introdurre questo numero del Quaderno Bresciano di Agopuntura con la recensione di un libro.
Quando ho iniziato a leggere questa fatica dell’amico Sergio Perini, presidente dell’Unione dei Medici Agopuntori Bresciani, mi è sembrato di vivere un deja vù.
Il dr.Perini ha più volte oltrepassato la grande muraglia, almeno 6 volte dal 1991 ad oggi; non come barbaro invasore bensì epigono dello spirito con cui altri italiani hanno cercato di conoscere questa civiltà nei secoli passati.
Ha frequentato in tali viaggi come scopo precipuo le corsie ospedaliere di medicina tradizionale cinese e, nello stesso tempo, accuratamente osservato le abitudini di vita di questo popolo. Un Medico in Cina
Al ritorno si è sempre reso obbligo di rendere partecipi noi colleghi dell’Unione dei Medici Agopuntori Bresciani di ciò che aveva visto e delle emozioni provate mediante l’ausilio di presentazioni ricche di bellissime diapositive.
Il ricordo di questi racconti mi si è, ora, ravvivato scorrendo questo preciso diario di viaggio, redatto in maniera minuziosa ma mai pesante per il lettore.
Anche attraverso la sola parola scritta l’autore è riuscito a creare nella mente la suggestione di immagini e meraviglie di un mondo che per molti, medici agopuntori e non, rimane fantastico.
Il transfert di sensazioni non scaturisce bensì nitido come dall’osservazione di un’istantanea; e non si pensi che ciò costituisca un difetto dell’opera.
Pur nella precisione descrittiva, i particolari emergono, come velati, in una atmosfera quasi onirica la cui nota armonica viene confusa da una cacofonia di compresenze che inducono all’introspezione e all’approfondimento.CCI22102011_00000
Tutto è paragonabile agli acquerelli che Sergio ama dipingere e per molti dei quali ha tratto spunto da questi viaggi; il moderno, pur presente, è sempre velato e in secondo piano rispetto alla bellezza della tradizione.
La lettura di questo libro è consigliata non solo ai cultori delle medicina tradizionale cinese ma a tutti coloro che siano incuriositi da questa civiltà.

Una erba prodigiosa?

Recita un antico proverbio cinese.
“Il genere umano ha la sua più alta espressione nel saggio, il mondo minerale nell’oro, le pietre preziose hanno la loro regina nella giada e il mondo vegetale ha il suo imperatore nel Ginseng”.
Più prosaicamente la madre di famiglia e moglie si domanda: questa radice gioverà maggiormente a mio marito stanco o a mia figlia svogliata? Nell’articolo collegato un ampia e profonda risposta.

Il Gingseng

Taijiquan

Secondo una leggenda il taijiquan e’ nato dalla osservazione di un combattimento fra un serpente e una gru.
Mentre la gru metteva tutta la sua energia portando colpi violenti e rapidi, il serpente badava solo a schivarli, finché la gru fu tanto esausta da lasciarsi sopraffare.
Un monaco interpretò tutto ciò come la conferma di una convinzione taoista: il principio dolce alla fine prevale su quello violento.
La pratica di questa disciplina permetterebbe che si produca, da un lato il rafforzamento di muscoli, ossa ed articolazioni; e dall’altro un effetto sedativo e riequilibratore sul sistema nervoso centrale, che a sua volta è stimolato ad attivare o a migliorare le funzioni degli altri sistemi ed apparati.
Nella presentazione allegata troveremo maggiori informazioni su questa disciplina.

Taijiquan